Ragusa, ed in particolare la sua città vecchia, chiamata Ragusa Ibla, è un'altra deliziosa città barocca a sud di Siracusa, luogo ideale ove trascorrere una giornata tra le meraviglie del barocco siciliano e le delizie gastronomiche. Si può raggiungere facilmente da Siracusa in 1 ora d'auto (autostrada per Avola-Noto-Rosolini, uscire a Rosolini e seguire le indicazioni per Ragusa) o con treno (1 ora e 50 minuti) o con autobus della compagnia AST (2 ore e 30 minuti). Treni e autobus partono dalla stazione a due passi dall'ostello. RAGUSA SUPERIORE. Muovendosi da piazza della Libertà, dov'è la stazione ferroviaria, si raggiunge, all'inizio del Ponte Nuovo, il palazzo di un albergo: in uno dei piani inferiori, con ingresso in via Natalelli, è l'interessante Museo archeologico regionale ibleo,che presenta sei sezioni. I materiali sono ordinati per aree di provenienza, in sequenza cronologica. Usciti, si puo' raggiungere la vicina Villa Margherita, e, per via Roma, la Cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista: stupenda costruzione iniziata nei primi anni del Settecento, e potata a termine nel 1760, con una facciata larga e bassa e l'interno caratterizzato da colonne lisce. Lesène verticali spartiscono la casa canonica, addossata alla parete absidale. IBLA si può facilmente raggiungere con autobus dalla stazione ferroviaria e da quella degli autobus, oppure seguendo il suggestivo percorso di scale che dal Corso Italia portano giù fino alla città vecchia.
Si può visitare lachiesa di Santa Maria delle Scale, edificata tra il Quattro e il Cinquecento, e ricostruita dopo il 1693; all'interno, ancora elementi dell'antico impianto: i tre portali gotico catalani nella navata destra, e, nell'ultima cappella di questa stessa navata, un altro portale dalle raffinate ed eleganti forme rinascimentali. Continuando per Ibla, si arriva alla piazza della Repubblica, dominata dalla chiesa del Purgatorio, che ha nella facciata un bel portale barocco. Da qui, avviandosi sulla salita Commendatore, ecco il palazzo Cosentini,tipicamente barocco nell'esuberanza delle sue forme, ed il palazzo della Cancelleria, sec. XVIII. Qui è pure la chiesa di Santa Maria dell'Idria, fondata dai Cavalieri di Malta nel sec. XVII, con un originale campanile, rivestito di ceramiche di Caltagirone. Una tela raffigurante San Giuliano è attribuita a Mattia Preti.
Percorrendo ora la via del Mercato, ma anche per altre vie vicine, si arriva finalmente davanti alla chiesa di San Giorgio, edificata su disegno di Rosario Gagliardi, tra il 1739 e il 1775. La bella scenografica facciata, caratterizzata da colonne accostate e sovrapposte, ha il corpo centrale aggettante, proteso verso l'alto. L'interno ha tre navate, spartite da saldi pilastri. Tre pitture di buona fattura, sono di Vito D'Anna. Nel tesoro si conservano oggetti d'argento di grande valore. Più avanti, simile nelle forme alla chiesa di San Giorgio, anche se in scala ridotta, è la chiesa di San Giuseppe, a pianta ellittica, sec. XVIII, di autore ignoto; nell'interno è una statua d'argento di San Giuseppe, sec. XVII. La vicina chiesa di Sant'Antonio, di età normanna, conserva il portale gotico nella facciata; è barocco quello della sacrestia. Andando a sinistra, un bel portale, del XIV sec., si puo' ammirare nella chiesa dell'Immacolata; mentre nei pressi delle antiche mura dette bizantine, è la chiesa del Signore Trovato, riedificata tra il sec. XVIII e il XIX. Un bel dipinto, laMadonna del Carmine, di Vito D'Anna, si trova nella chiesa di Santa Maria di Valverde. In piazza G.B. Odierna, è di notevole interesse la facciata rientrante della chiesa di San Giorgio Vecchio, con lo splendido portale gotico-catalano, un alto rilievo sulla lunetta, San Giorgio che uccide il drago, ed aquile aragonesi sovrastanti. Ma eccoci allo splendido Giardino Ibleo, impiantato nel XIX secolo: consente la veduta di stupendi panorami e di tre chiese: I Cappuccini Vecchi, San Giacomo, e San Domenico o del Rosario. La chiesa dei Cappuccini, di modesta architettura, conserva tuttavia tre dipinti di Pietro Novelli (Assunzione della Vergine, Apparizione di San Pietro a Sant'Agata in carcere, Martirio di Sant'Agnese). San Giacomo, di origini trecentesche, fu riconfigurata nel Seicento: le tre navate divennero una sola, e la chiesa assunse aspetto barocco. Il soffitto ligneo dipinto è del sec. XVIII.