Quella di Siracusa era la comunità ebraica più popolosa della Sicilia, dopo quella di Palermo. Il Quartiere ebraico della Giudecca, chiamato dai siracusani "A Iureca", è uno dei più antichi del centro storico di Ortigia.
Fino all'anno della loro cacciata da parte dei sovrani spagnoli, avvenuta nel 1492, gli ebrei costituirono una componente molto importante di Siracusa, arrivando a contare in certi momenti un terzo della popolazione, ovvero diverse migliaia di persone.
Negli ultimi decenni si è provveduto ad una sostanziale rivalutazione turistica della zona: sono stati restaurati molti monumenti settecenteschi e ottocenteschi, cosa che ha favorito l'apertura di numerosi locali di ritrovo e di strutture ricettive all'interno di molti di questi caratteristici edifici d'epoca. Nel quartiere si trovano moltissimi edifici sacri cristiani sorti sulle rovine di Sinagoghe aventi anche ipogei sotterranei in cui vi erano collocati i bagni rituali ("Miqwah"), ma anche numerose costruzioni caratterizzate da uno stile architettonico misto tra il barocco siciliano e lo stile ebraico israelita con elementi che si rifanno agli stili architettonici medievali e rinascimentali solcati da vicoli strettissimi e tortuosi (Vicoli I, II, III e IV alla Giudecca) che si collegano alle Vie della Giudecca e del Crocifisso.
Le piazze più importanti sono il Largo San Filippo in cui è ubicata la Chiesa barocca di San Filippo Apostolo (che al suo interno racchiude un importante ipogeo ebraico), la Piazza del Precursore in cui è posta la Chiesa di San Giovanni Battista meglio nota come "San Giovannello”.